Biomeccanica del gesto atletico nel tiro con l’arco

di Fulvio Bratina

La patologia osteoarticolare specifica

La patologia legata alla pratica del tiro con l’arco dipende strettamente da alcuni fattori legati dal comportamento atletico dell’arciere, da anomalie anatomiche dei distretti interessati e dalla  tipologia del gesto atletico.

         I fattori che dipendono dal comportamento dell’atleta consistono essenzial-mente in una mancata esecuzione del riscaldamento prima dell’esercizio, che può amplificare le conseguenze di una scelta non idonea dell’attrezzo sportivo sotto il profilo del rapporto libbraggio / potenza muscolare. Non va peraltro trascurata quale fattore di rischio una errata esecuzione delle quattro fasi che compongono il gesto atletico.

         Le anomalie anatomiche costituzionali, per lo più silenti in soggetti non sportivi, acquisiscono nello svolgimento di attività agonistica un rilievo sostanziale, sia per quanto riguarda la configurazione strutturale della spalla (muscoli della testa dell’omero, muscoli della cuffia, stabilizzatori e centratori nella cavità glenoidea), sia per quanto riguarda l’integrità dei circuiti propriocettivi delle capsule ligamentose e tendinee.

         Le patologie della spalla più frequenti negli arcieri sono la sindrome da conflitto acromion-omerale, la periartrite scapolo-omerale, la lesione della cuffia dei rotatori e la sindrome da urto, collegata quest’ultima al rilascio della corda e quindi al forte “urto” che subiscono le strutture che delimitano il tetto della articolazione scapolo-omerale da parte del trochite omerale.

         Ricerche svolte su arcieri di élite hanno indicato una prevalenza di patologia della spalla nelle donne rispetto agli uomini, specialmente a carico della spalla della corda, accompagnata sovente da asimmetria.

         Al livello del gomito vengono descritte più frequentemente tendiniti, lesioni da sovraccarico e compressioni del nervo radiale.

         Il polso può essere interessato da tenosinoviti e artrosinoviti o da lesioni traumatiche e microtraumatiche.

E’ opportuno mettere l’accento a questo proposito sulle protezioni e sulle norme di sicurezza che l’esercizio di tale sport impongono. Ciò ha la sua importanza specialmente per la patologia muscolare da traumi esterni, anche se, con una percentuale molto bassa, sono presenti traumi interni, quali  elongazioni, distrazioni e rotture parziali; sono infrequenti invece le rotture muscolo-tendinee.

Viene ancora descritta una patologia cutanea, che dipende quasi esclusivamente dalla corda dell’arco: si possono verificare delle “frustate” della corda sull’avambraccio in qualche caso non sufficientemente protetto dal parabraccio, o “indurimenti” dei polpastrelli delle dita per una insufficiente protezione del paradita o patella.

Protocollo Gare Sperimentali periodo COVID-19


18/06/2020

Tipo: Fitarco Disciplina: Varie
Tags: coronavirus,covid19,gare,riapertura

Al fine di poter riprendere le attività sportive il Consiglio Federale ha ritenuto opportuno programmare una prima fase di “gare sperimentali” da svolgere nel mese di luglio 2020

Cari Presidenti di Società,
Cari Atleti, Tecnici e Tesserati tutti,al fine di poter riprendere le attività sportive il Consiglio Federale ha ritenuto opportuno programmare una prima fase di “gare sperimentali” da far disputare in tutte le Regioni italiane, così da verificare le criticità che possano emergere dal loro svolgimento ed apportare le necessarie modifiche nel caso si possa ripartire con la pianificazione ed organizzazione di Calendario Sportivo. 

Il regolamento di queste“gare sperimentali” si basa sulle attuali prescrizioni sportive e governative in essere che limitano significativamente la “libertà”  organizzativa. In esso vengono approfonditi sia gli aspetti relativi alla sicurezza legata al contenimento del contagio da virus COVID-19, sia agli aspetti connessi alle conseguenti e temporanee variazioni regolamentari. 

Si invia in allegato il testo del protocollo delle gare sperimentali nel periodo COVID-19 approvato dal Consiglio Federale nella riunione del 13 giugno u.s.. 

L’allegato testo si compone di tre sezioni:
la prima contiene indicazioni comuni per tutte le tipologie di gare, la seconda regole specifiche per le gare H+F e 3D e la terza per le gare Targa all’Aperto.

Il Consiglio Federale ha inoltre stabilito, oltre al regolamento “gare sperimentali”, anche altre direttive che si sostanziano nei seguenti punti:
1.    potranno disputarsi massimo tre gare per ciascun Comitato Regionale e precisamente: una gara targa all’aperto, una gara H+F e una gara 3D;
2.    saranno  autorizzate solo ed esclusivamente le gare proposte dai Comitati Regionali;
3.    tutte le gare dovranno essere disputate nel mese di luglio;
4.    le richieste dovranno pervenire entro e non oltre il 28 giugno p.v., alla Segreteria Federale in modalità on-line, il cui link e la relativa password sono stati già inviati automaticamente ai Comitati Regionali;
5.    oltre al verbale di gara di competenza dei Giudici di Gara inviato con le consuete modalità, le società organizzatrici e i Comitati Regionali dove insiste la gara dovranno trasmettere una ulteriore relazione sullo svolgimento della gara. Tale relazione dovrà essere compilata su apposito modulo “on line” che sarà inviato con successiva e-mail dal sistema informatico, e dovrà pervenire entro il giorno successivo a quello in cui si è svolta la competizione;
6.    i risultati ottenuti non sono validi ai fini della ranking list e del conseguimento di record; non danno, inoltre, luogo ad assegnazione di punti assemblea e di altri riconoscimenti federali;
7.    gli atleti iscritti devono essere in regola con la prescritta certificazione medica.

Il Consiglio Federale ha previsto, altresì, un contributo economico da destinare ad ogni società organizzatrice pari ad € 500,00.

L’occasione ci è gradita per porgere a tutti Voi i nostri più calorosi saluti sportivi. 

Il Presidente Federale
Mario Scarzella

Il Segretario Generale
Marcello Tolu

Domani riaprono le Società FITARCO

Tipo: Fitarco Disciplina: Varie
Tags: coronavirus,coronavirus,coronavirus,covid19,covid19,covid19

 

Lunedì 25 maggio, i sodalizi arcieristici potranno far tornare i tesserati sulla linea di tiro

E’ finalmente arrivato il momento di tornare sulla linea di tiro. Dopo tanta attesa per le restrizioni dovute al lockdown conseguente alla pandemia di Covid-19, gli arcieri italiani avranno finalmente la possibilità di allenarsi e fare centro sui campi delle Società italiane a partire da  lunedì 25 maggio. 

Come aveva già comunicato il Presidente Scarzella lo scorso 16 maggio, tutti i sodalizi federali che hanno svolto in questi giorni le operazioni di sanificazione e si sono attrezzati per informare i tesserati sul comportamento da tenere sulla linea di tiro potranno tornare a far svolgere l’attività arcieristica sui loro campi.

A tal proposito sarà molto importante il comportamento di ciascuno per riavviare gli allenamenti seguendo le linee guida “igienico-sanitario-logistiche” pubblicato dalla Federazione nei giorni scorsi (vedi allegato in fondo alla news).

Sono state inoltre inviati a tutte le Società, attraverso il supporto dei Comitati Regionali, due manifesti che illustrano come gestire la presenza degli arcieri sui campi, quello elaborato dalla FITARCO e quello del Ministero dello Sport (vedi allegati in fondo alla news).

Basterà quindi tenere a mente le regole, rispettare il “distanziamento sociale” e utilizzare in ogni occasione il “buon senso” affinché si possa ricominciare a gioire praticando il tiro con l’arco nelle Società, ricordandoci sempre che in questa “Fase 2” sono in gioco la nostra sicurezza e quella altrui.

Buone frecce a tutti!

Norme di comportamento sui campi di tiro

Perché tirare con l’arco?

di Simone Nucciotti

Bè, non credo di potervi dare LA risposta, la verità esistenziale, ma vi posso dare la mia risposta.

Io ho sempre visto il tiro con l’arco come uno sport affascinante, fatto di piccoli bellissimi movimenti, di concentrazione, di padronanza del proprio corpo e della propria mente. Ma abitando a Cortina non ho mai potuto praticarlo. Quando mi sono trasferito a Trieste per studio, ho approfittato di questa splendida città per togliermi qualche sfizio tra cui provare a tirare. All’inizio proprio per sopire quell’appetito che per anni avevo avuto, poi via via ci sono entrato sempre più. Nell’avvicinarmi a questo sport ho contattato l’ASCAT, ci siamo trovati con Gino e Debby in palestra (allora sotto lo stadio Rocco) mi hanno fatto un rapido briefing iniziale e mi hanno dato in mano l’arco scuola. Un battifreccia a qualche metro di distanza è stato per qualche attimo incredibilmente appagante, tanto da chiedere dopo la prova di poter stare ancora un minuto per un’ulteriore volée. Era come lo immaginavo, forse solo un po’ più difficile di quanto uno si aspetti…! Via via ho seguito il corso, ho cominciato ad acquistare la mia attrezzatura aiutato da Claudio e li ho scoperto anche il mondo dei materiali. Un mondo stupendo ed enorme per uno “smanettone” come me. Ho imparato a farmi le frecce, a farmi le corde, a fare il tuning di un arco e piano piano sto imparando anche a fare qualche punto…!

Ciò che ho trovato comunque superava le aspettative. A Trieste studiavo in conservatorio, un percorso bellissimo, ma molto impegnativo. Ho passato periodi in cui avevo un gran bisogno di liberare la testa e in quei momenti prendevo il mio arco, andavo nel nostro splendido campo, e tiravo. Avevo scoperto che il tiro con l’arco richiede una tale concentrazione, un tale ascolto del proprio corpo che necessariamente dovevo abbandonare il resto. E dopo ogni sessione di tiro ne uscivo rinvigorito, rinfrescato nella mente e nel corpo.

Dopo qualche anno lo vedo come un’attività davvero completa, necessita di una struttura fisica solida (si, più di quanto si pensi), di quella che qualcuno chiama memoria muscolare, di un’attenzione ai propri movimenti e in generale una grande propriocezione. Accanto a questo ho trovato anche delle bellissime persone con le quali ho passato dei momenti davvero stupendi.

Qualcuno chiederà il motivo di questa risposta a una domanda che nessuno ha fatto… Forse la domanda l’ho posta io, e in questo periodo che di tempo ce n’è stato tanto anche per riflettere, tra una freccia e l’altra (mi sono organizzato un po’ in casa un po’ sul prato) ci ho pensato un po’ su e questi sono i miei pensieri, i miei ricordi. Un bel bagaglio dal quale partire per un viaggio, quello di uno sport, che in un certo senso non finisce mai.